Siete giunti alla scelta del piatto doccia e non riuscite a decidervi su che modello e materiale utilizzare?
Piatto doccia: Una delle prime cose da scegliere nella ristrutturazione dei bagni, ancor prima di scegliere le piastrelle, è la base della doccia. Per la scelta bisogna tenere in considerazione lo spazio utile per il sistema di scarico, la superficie occupata, la forma e il tipo di materiale che si vuole applicare. Comunemente per la base della doccia si utilizzano i piatti doccia, ma molto usati sono anche i pavimenti piastrellati o i mosaici. Prima di ipotizzare la grandezza della base della doccia da tenere in considerazione è anche lo sviluppo in altezza di un eventuale box: calcolare lo sviluppo in altezza soprattutto in locali bassi come sottotetti. Un’altra cosa utile è che i muri siano in squadra per poi applicare un eventuale box e non avere problemi con gli ancoraggio, la struttura e il corretto funzionamento del box.
PIATTO DOCCIA
Generalmente è un materiale che nel suo insieme deve essere impermeabile creato appositamente per proteggere dall’acqua il massetto sottostante. Il piatto doccia può avere diverse forme e spessori e può essere composto da diversi materiali. Si può applicare appoggiandolo rialzato rispetto al pavimento esterno sopra una struttura apposita, le piastrelle o il massetto oppure installato a filo pavimento, cioè avere lo stesso livello tra piatto doccia e pavimento esterno al piatto. Se nel primo caso è una soluzione economica e pratica per le altezze degli scarichi, nel secondo caso invece è l’unica soluzione consentita per ristrutturare i bagni a norma disabili, oppure l’unica soluzione consentita dove le altezze per applicare i box sono minime.
FORME PIATTI DOCCIA
I piatti doccia sono costruiti in varie forme e di seguito sono esposti in ordine in base alla facilità di posa e la compatibilità di utilizzo:
- QUADRATO: piatto doccia con quattro lati uguali due a due paralleli. Solitamente le misure maggiormente utilizzate sono 70×70, 80×80, 90×90, 100×100.
- RETTANGOLARE: piatto doccia con due lati uguali corti paralleli e due lati lunghi paralleli. Questo è il piatto più utilizzato nelle ristrutturazioni.
- SEMICIRCOLARE: sono piatti doccia chiamati anche quarto di cerchio che vengono utilizzati per recuperare un po’ di spazio rispetto a soluzioni quadrate o rettangolari. Questi piatti doccia possono essere simmetrici, cioè con due lati uguali e una stonatura, oppure asimmetrici, cioè con due lati di dimensione diversa e una stonatura. Importante nei piatti doccia semicircolari è il raggio di stonatura, che determina se si può applicare un box doccia su un dato piatto doccia oppure no.
- CIRCOLARE: sono piatti doccia che solitamente si posizionano a centro stanza e necessitano di un box dipendente dal raggio del piatto. Questa soluzione è più di design e solitamente poco pratica, in quanto ruba molto spazio soprattutto in bagni di piccole dimensioni.
- IRREGOLARE:: sono i piatti doccia più difficili da applicare, talvolta hanno forme a D, P, B e necessitano di un box doccia fatto su misura con costi talvolta proibitivi.
I piatti doccia possono avere altezze diverse che vanno da 3cm fino a 16cm: piatti doccia da 3 a 7cm necessitano di scarichi da 9 cm di diametro, mentre quelli da 8 a 16 cm di quelli da 6 cm di diametro. La differenza sta nell’utilizzo di una piletta di scarico ad alto deflusso di acqua nei piatti fini e a medio deflusso nei piatto alti in quanto più protetti da perdite.
MATERIALI PIATTI DOCCIA
I materiali più usati per i piatti doccia sono in ordine di economicità:
- METACRILATO: è un materiale plastico in fibra, derivante da legami cimici di carbonio, idrogeno e ossigeno. A parte l’economicità, questo materiale è molto utilizzato per la leggerezza e le sue proprietà di antiscivolo. Questo piatto essendo formato da materiale plastico resiste ai piccoli assestamenti del massetto e ai piccoli impatti inoltre essendo un materiale isolante non è mai freddo come altri materiali. Di contro vi è che è molto facile da rigare con prodotti abrasivi, potrebbe leggermente ingiallire nel tempo e si rovina a contatto di acetone, coloranti oppure prodotti molto aggressivi. Solitamente di spessori di 4-5cm viene rinforzato con vetroresina per aumentarne la struttura, la porosità e adesione nella parte sottostante.
- CERAMICA: materiale a base di un impasto di argilla e acqua, cotto e poi smaltato con uno strato vetrificato di Ossido di silicio. Il materiale è il più usato sia in passato che oggi. Gli spessori dei piatti possono variare da 3 a 16cm e sono caratterizzati da dei rilievi che rendono il piatto antiscivolo. Bisogna però fare attenzione a non far cadere nulla e sperare che non vi siano assestamenti al fine di non rompere o far crepare la ceramica. Il piatto infatti teme le rotture in quanto possono provocare alcune infiltrazioni e assorbimento di acqua. Inoltre il piatto doccia come tutti i materiali ceramici conduce il calore e quindi è sempre freddo. Recentemente Althea ha brevettato i PLUS-TON primi piatti doccia ceramici antigraffio, antimacchia, di altezza 3cm che aprono una nuova era dei piatti in ceramica.
- ACCIAIO: lega metallica di ferro e carbonio, che ha proprietà di resistenza e rigidità. Resiste agli assestamenti, ha una struttura molto sottile, che lo rende idoneo all’applicazione filo pavimento. Purtroppo essendo un materiale conduttore sarà sempre freddo, inoltre se il piatto dovesse scheggiarsi lo strato di acciaio potrebbe arrugginirsi.
- MARMORESINA: è un impasto tra graniglie di marmo, scartate da processi di lavorazione, e resine poliesteri (di derivazione plastica). Il piatto risulta molto sottile (3cm) e ha varie finiture di vari colori. Di positivo c’è che sono tutta massa e quindi se si dovessero rovinare sono molto facili da ripristinare con un apposito kit. Essendo materiali accoppiati non sono conduttori come i piatti in ceramica o acciaio, ma non saranno mai completamente isolanti quindi risultano a temperatura inferiore rispetto la temperatura ambiente. Vien e garantita anche una discreta tenuta a prodotti leggermente acidi e inoltre sono prodotti con una struttura antiscivolo maggiore rispetto alla ceramica standard, all’acciaio e all’acrilico. Di contro vi è la rigidità del piatto e il costo che comincia ad alzarsi rispetto i piatti precedentemente accennati.
- SOLID STONE: composto da un 65% di idrossido di alluminio e il restante 35% da resina acrilica, viene comunemente detto anche CORIAN, materiale brevettato da DuPont nel 1967. I vantaggi sono il completo ripristino con spugna abrasiva qualora si rovinasse o si macchiasse, lo spessore da 3cm che lo rende idoneo applicazione a filo pavimento. Di contro abbiamo che è un prodotto sensibile agli sbalzi termici.
- POLIURETANO ESPANSO: materiale formato da polimeri di legami uretanici cioè di Azoto, idrogeno e ossigeno. Il materiale è innovativo, elastico, isolante e piacevole al tatto, caratteristiche che rendono questo piatto il migliore. Non teme gli impatti, gli assestamenti o le escursioni termiche. Questa tipologia di piatto lo rende primo in tutto, anche nel prezzo, il più alto.
ALTERNATIVA AI PIATTO DOCCIA (pavimenti piastrellati)
PAVIMENTO PIASTRELLATO CON PIASTRELLE DI MEDIE E GRANDI DIMENSIONI:
Se la soluzione piatto doccia non vi aggrada un’altra soluzione interessante è quella del pavimento piastrellato di medie e grandi dimensioni e cioè continuare con la piastrella utilizzata a pavimento nel resto del bagno e continuare fino all’interno del piatto doccia. Prima di pensare a una soluzione del genere è necessario farsi consigliare da un esperto e valutare se conviene indirizzarsi su questa scelta senza incorrere a problematiche sulla pendenza dei tubi di scarico, del massetto e se vi è sufficiente spazio per applicare una canalina: questo sistema infatti prevede l’applicazione di una canalina ispezionabile di scarico di un’altezza di circa 10cm. Per addentrarsi in questa soluzione è essenziale dare prima di tutto una o due pendenze di almeno un 2% al massetto nella direzione della canalina di scarico (si decide di fare una o due pendenze in base al posizionamento della canalina). In seguito sarà essenziale dare due mani diguaina impermeabilizzante chiamata Mapelastic (MAPEI), Rasolastik (Technokolla), Nanoflex (Kerakoll) per dopo poter applicare la colla e le piastrella. Recentemente Technokolla ha brevettato una colla impermeabilizzante chiamata STARLASTIK che riesce ad incollare e impermeabilizzare in un’unica passata, evitando cosi le perdite di tempo e le possibili infiltrazioni nella colla. Si consiglia l’utilizzo di stucchi impermeabili per vincolare l’acqua solo sopra il pavimento.
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PAVIMENTO MOSAICO o PIASTRELLA DI PICCOLE DIMENSIONI:
L’ultima soluzione è applicare un mosaico o un pavimento piastrellato di piccole dimensioni e cioè staccare con un formato diverso di piastrella o mosaico utilizzato a pavimento nel resto del bagno e continuare fino all’interno del piatto doccia. Prima di pensare a una soluzione del genere è necessario farsi consigliare da un esperto e valutare se conviene indirizzarsi su questa scelta senza incorrere a problematiche sulla pendenza dei tubi di scarico, del massetto e se vi è sufficiente spazio per applicare un pozzetto di scarico o una canalina: questo sistema infatti prevede l’applicazione di un pozzetto o una canalina ispezionabile di scarico di un’altezza di circa 10cm. Per addentrarsi in questa soluzione è essenziale dare prima di tutto una o due pendenze, nel caso della canalina e due o quattro, nel caso del pozzetto, di almeno un 2% al massetto nella direzione dello scarico (si decide il numero di pendenze in base al posizionamento della canalina). In seguito sarà essenziale dare due mani diguaina impermeabilizzante chiamata Mapelastic (MAPEI), Rasolastik (Technokolla), Nanoflex (Kerakoll) per dopo poter applicare la colla e le piastrella. Recentemente Technokolla ha brevettato una colla impermeabilizzante chiamata STARLASTIK che riesce ad incollare e impermeabilizzare in un’unica passata, evitando cosi le perdite di tempo e le possibili infiltrazioni nella colla. Si consiglia l’utilizzo di stucchi impermeabili per vincolare l’acqua solo sopra il pavimento, soprattutto sul mosaico che necessita di un applicazione con molte fughe.
Molto utilizzati ultimamente sono i sassi di fiume o i mosaici irregolari per richiamare lo stile “naturalistico” di molti centri benessere trentini e altoatesini.
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